sabato 2 novembre 2013

A Venezia tutti ne parlano, ma ........



A Venezia -non solo ultimamente, anzi da molto- si continua a parlare, a discutere, anche attraverso i "media" e la "rete", ma decisioni non vengono prese. Sono anni che il tema dell'abbandono della città da parte dei suoi cittadini è sulla bocca di politici, giornali, autorità varie e popolo; ma sono anni che se ne parla, la popolazione continua a diminuire, e nessuno trova soluzioni conclusive.
Questo è il principale problema, anche precedente all'invasione dei turisti; infatti, continuando questo depauperamento, alla fine la nostra città diventerà solo un parco divertimenti e non sarà più una città.
Perché Venezia perde abitanti? I vecchi, un po' alla volta, se ne vanno, ma i giovani non riescono a trovare una casa, sia in affitto sia da acquistare; i prezzi sono elevati, molto più che in altre città, ed allora rinunciano. Pochi anni fa il Comune ha impostato la costruzione di case alla Giudecca da destinare soprattutto ai giovani ed a costi calmierati, però, vuoi perché la Giudecca è un'isola, con tutti i problemi di collegamento, ma anche perché i prezzi non erano poi così vantaggiosi, il progetto ha avuto scarsi risultati.
Un appartamento che resta libero non viene dato in affitto a residenti, ma invece i proprietari cercano di trasformarlo ad uso alberghiero: il guadagno è maggiore. Se poi viene messo in vendita, i costi sono proibitivi, soprattutto per giovani famiglie, ed allora, anche in questo caso, è molto facile che il nuovo proprietario sia uno straniero, che poi la abiterà solo per brevi periodi, oppure un investitore, che destinerà l'unità immobiliare a destinazioni diverse da uso abitativo per residenti.
Insomma, la causa di tutto è il turismo, l'enorme flusso di persone che frequenta Venezia, un flusso che porta ricchezza, ma solo a determinate categorie e non alla città.
Sono anni che si discute se far pagare una specie di tassa, un "ticket" come si dice, a chi vuole entrare in città; alla prima proposta, mi sembra del sindaco Cacciari, iniziò un giro di polemiche discussioni che, ancor oggi, non sono concluse e, ogni tanto, tornano a riempire le pagine dei giornali non solo locali.
Ultimamente, a seguito delle dichiarazioni dell'assessore preposto che, nonostante il suo assessorato sia quello delle "Attività Culturali e per lo Sviluppo del Turismo", ha espressamente detto che è necessario porre un limite al numero dei turisti.
Apriti cielo!
Le categorie interessate, cioè le "lobbies" degli albergatori, dei gondolieri, dei ristoratori e dei motoscafisti (senz'altro me ne sono dimenticata qualcuna) hanno opposto, come sempre, una forte resistenza a qualcosa che, come la tassa di soggiorno, porterebbe delle somme nelle casse comunali, somme che dovrebbero poi essere investite in  progetti ad hoc, sia per i turisti che per i cittadini; ad esempio chi paga l'asporto dell'enorme quantità di rifiuti prodotti dai turisti? Oggi lo facciamo noi cittadini!
Inoltre un ticket, o il sistema delle visite prenotate, porterebbero ad una regolamentazione dei flussi senza che, forse, vi sia una forte diminuzione numerica.
Anche la Curia, tramite il suo organo di stampa ufficiale, Gente Veneta, ha preso posizione sia sul flusso turistico che sul problema casa per residenti. Una soluzione proposta potrebbe essere quella di una "fondazione" che acquisti le case per poi destinarle ai residenti a prezzi "onesti"; forse questo servirebbe anche a calmierare il mercato.
Comunque su questi temi, ma anche su altro ("grandi navi", M.O.SE, porto, moto ondoso, trasporti e -cosa di questi giorni- il "parco divertimenti in Sacca S.Biagio"), a Venezia tutti (istituzioni, categorie le più disparate, singoli individui) discutono sui "media",  ma anche per strada e nei vaporetti, soprattutto quando sono stracolmi.
Tutti ne parlano ma, avendo Venezia origini culturali bizantine, le discussioni restano solo discussioni inutili e sterili, tanto che possono anche risultare pericolose in frangenti in cui occorre prendere decisioni rapidamente.       
      

1 commento:

Davide De Martin ha detto...

Condivido tutto. È necessario il numero chiuso di turisti, si prenotino la visita e li si limiti a 20 mila al giorno, non di più, magari lasciando un giorno la settimana di "tregua" per lasciare la città ai veneziani.
Oppure un bel biglietto d'ingresso, ma non simbolico, un 200 euro a testa e ti fermi quanto vuoi. Così quelli che vengono a passare 6 ore a Venezia mangiando prosciutto dalla vaschetta portata da casa seduti sulle vere da pozzo o sulle rive, se ne rimangono a casa propria. Nessuno ne sentirà la mancanza.
Davide