martedì 22 gennaio 2008

Anche con internet affiorano i ricordi!

Cliccando sul contatore di questo blog accedo ad una serie di informazioni statistiche, fra le quali anche la provenienza geografica degli accessi. Portando il cursore sopra i vari puntini gialli, più o meno grandi in base al numero degli accessi da quella città, vieni a conoscerne anche il nome. (vedi immagine sottostante).

Questa è un'operazione che effettuo ogni tanto, ed anche oggi ho voluto curiosare.
Guardando fra i puntini dell'America latina mi ha incuriosito uno proprio al centro della "pampa" argentina; ci porto sopra il cursore è leggo il nome di Rio Cuarto.
Perbacco, conosco questo posto! Ci sono stato, o meglio l'aereo su cui volavo, un Fokker delle Lineas Aereas Argentinas, aveva dovuto fare uno "scalo tecnico", come si dice.

Ma veniamo al fatto.
Giusto vent'anni fa, mi sembra -giorno più, giorno meno- il 23 febbraio del 1988, assieme agli amici del Coro Marmolada iniziavo una tournée in quella terra, ai piedi dell'Aconcagua.
Eravamo già in viaggio da circa venti ore e, naturalmente, eravamo un po' stanchi: avevamo trasvolato l'Atlantico da Roma a Buenos Aires, con scalo a Rio de Janeiro, e dalla capitale argentina ci stavamo dirigendo a San Raphael, nella provincia di Mendoza.
L'aereo, il Fokker, aveva una capienza di circa sessanta posti e la nostra comitiva, che comprendeva anche una spedizione alpinistica nella Ande, era di circa quaranta persone. Appena decollati da Buenos Aires, dopo un canto di saluto da parte nostra, le hostess iniziarono il giro con il carrello delle bevande: acqua minerale, coca-cola, wyski, "cerveza", succhi di frutta ed altro. Qualcuno chiese del vino ed allora, gentilmente, l'hostess, dopo aver chiesto: "tinto o blanco?", andò a prendere una bottiglia in "cambusa". Dopo due file la bottiglia di "tinto" (mi sembra che fosse il "Trapiche") era già vuota! Arrivata alla fine delle diverse file, dopo aver preso altre bottiglie, tornò indietro ed ebbe altre richieste. Dopo un po' dichiarò che il "tinto" era finito e che dovevamo accontentarci del "blanco". Dopo 45 minuti di volo, anche il "blanco" era terminato!
Non dovevamo preoccuparci perché avrebbero provveduto ugualmente.
Poco dopo l'aereo iniziò la discesa ed atterrò in mezzo alla "pampa" in un aereoporto che scoprimmo chiamarsi Rio Cuarto.
Nessuno dei passeggeri scese e nessuno salì. Solo uno "steward" scese a terra con le cassette di bottiglie di vino vuote e risalì con altrettante piene.
"Scalo tecnico" fu spiegato anche agli altri passeggeri, pochi a dire il vero, che viaggiavano con noi.
Decollo ed arrivo a San Raphael, dopo un'altra ora di volo ... ben carburati!






2 commenti:

Moticanus ha detto...

nizialmentee pensavo che si trattase di un atteraggio di fortuna proprio nel bel mezzo della pampa!!

Sergio ha detto...

Di fortuna? quasi! Eravamo ... a secco!