domenica 20 maggio 2007

Cambiamenti climatici e relative conseguenze

Ieri, 19 maggio, si è svolto a Venezia, presso l’ex Convento dei Servi di Maria a Sant’Elena, un convegno internazionale dal titolo "I cambiamenti climatici nel XXI secolo" con la partecipazione di due premi Nobel (Carlo Rubbia e Adolfo Perez Esquivel), nonché di due nostri ministri (Rutelli e Pecoraio Scanio) e del sindaco di Venezia Cacciari.
Il Comune di Venezia, uno degli enti patrocinatori, nell’annunciare questo evento (vedi link) invitava “ … gli operatori dell'informazione possono accreditarsi telefonando … “ Nonostante questo invito, il principale quotidiano veneziano, Il Gazzettino, ha pensato bene di non inviare alcun giornalista, a meno che non abbia ritenuto l’argomento in questione di scarsa utilità e, magari, di posticipare l’uscita del servizio. Oggi, 20 maggio, nulla c’è su questo giornale mentre si trova un servizio su “il Venezia”, quotidiano in distribuzione gratuita, ma anche sui siti di “Corriere.it” (anche con sezioni sonore – vedi sotto) e “Reuter Italia”.
Dopo essermi tolto questo “sassolino dalla scarpa”, ricordando altri miei post sul decadimento dell’informazione, vorrei prendere spunto da alcune dichiarazioni dei partecipanti per parlare, come altre volte, del problema di Venezia e dell’innalzamento del livello del medio mare e, perché no, anche del MOSE.
Si sa, ormai è un dato accettato da tutti, anche se in modi diversi, che l’emissione dell’anidride carbonica nell’atmosfera porta ad un riscaldamento del pianeta ed una delle conseguenze sarà l’innalzamento del livello marino. Il “Nobel” Rubbia ha detto, fra l’altro, che stiamo andando “ … verso una società futura dominata dal carbone, il peggiore di tutti i materiali”. Per questo motivo è necessario “ … creare una vera alternativa tecnologica a tutto quello che c'è da bruciare e anche a non alti costi.”
Fra queste alternative … gli specchi ustori di Archimede! Si, avete letto bene! L’invenzione dello scienziato siracusano di oltre duemila anni fa, e che allora (212 a.c.), secondo la leggenda, servì a bruciare le navi dei romani che assediavano Siracusa, riaccende, negli scienziati moderni, l’idea di produrre energia rinnovabile. (vedi link) Ovviamente anche altre tecniche dovranno essere usate per la produzione di energie alternative, ma quella, forse, più decisiva è la “solare”, “ … non in Europa ma nel sistema Sahara. La grande soluzione è rappresentata dall'Africa”. Quest’ultima frase di Rubbia, visto che l’informazione non dà altre precisazioni, mi induce a credere che nel XXI secolo il continente africano sarà uno dei più grandi produttori di energia alternativa, o meglio, solare. È ovvio che tutto ciò recherà un enorme beneficio all’Africa, sempre che “altri interessi” non dirottino questa opportunità e sempre che i vari stati africani arrivino a delle democrazie reali. Sarà così?

Il problema dell’innalzamento marino, sempre nell’ambito del convegno, fa rilasciare al nostro sindaco, fra l’altro, questa dichiarazione: "I dati legati ai cambiamenti climatici sono impressionanti. A Venezia, in un secolo, il mare ha mangiato 28 centimetri alla città. Ma le vere novità sono la rapidità del fenomeno e la mole degli interventi che sarebbero necessari per mettere a riparo dal processo. L'altro elemento preoccupante è il dato dell'erosione del sistema lagunare, un problema che non viene assolutamente affrontato con le opere in corso". Da questo derivano anche le riserve espresse sulla realizzazione del MoSE.
Ed a proposito di alternative alle paratie mobili in costruzione (sembra che lo stato di avanzamento dei lavori sia al 31%) proprio ieri, in altro ambito, ma che comunque hanno avuto ripercussioni anche al convegno, sono state presentate delle soluzioni di innalzamento di costruzioni, e di porzioni più ampie del territorio, anche fino a 50 centimetri ed oltre.
La soluzione di alzare Venezia è in discussione da parecchi anni e, mi sembra, che sia stato anche fatto un tentativo nell’isola di Poveglia; probabilmente i risultati raggiunti allora ed i costi, forse esorbitanti, hanno fatto sì che non se ne parlasse più. Oggi questo sistema viene riproposto e, senz’altro, vi saranno delle innovazioni tecniche e, soprattutto, almeno sembra, i costi dovrebbero essere contenuti.
"Ho visto questa tecnologia presentata in molti convegni, quindi è già conosciuta e sembra abbia un futuro abbastanza roseo. Anche se non conosco i dettagli ingegneristici di questo progetto...se è in grado di alzare gli edifici, come si legge, di un metro, c'è da ben sperare per la città di Venezia", così commenta il direttore del Centro di Previsione della Maree del Comune di Venezia Paolo Canestrelli.
A margine del convegno si è avuta la notizia che il Ministero dell’Ambiente ha inviato degli ispettori sui cantieri del Mose, una notizia che ha fatto felici i detrattori di questi lavori, che, a Venezia, sono molti. Diciamo che ce li hanno voluti imporre il governo di centro-destra con l’avvallo successivo di quello attuale.

Link utili a chi desidera approfondire

Articolo su Corriere.it
Articolo su Reuter Italia
Articolo su “il Venezia” relativo al Convegno
Articolo su “il Venezia” relativo al MoSE
Audio di Pecoraio Scanio
Audio di Cacciari
Audio di Paolo Pirazzoli
Audio di Carlo Rubbia

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Su Venezia e il Veneto incombe una pesante di cappa di analfabetismo scientfico, come ebbe a denunciare tempo fa il rettore di Ca' Foscari ing. Pier Francesco Ghetti. Per cui qualsiasi idea che non sia kultura letteraria a Venezia non ha fortuna. Eppure, a esempio, le centrali termoelettriche Enel ed Edisono potrebbero fornire il teleriscaldamento almeno di Maghera con l'acqua calda che scaricano in mare. Quanto al fotovoltaico, sembre che il nuovo ospedale di Mestre sia avvolto da inutili vetri e non da pannelli energetici.

Sergio ha detto...

Caro Anonimo,
(peccato che non ti firmi) per quanto riguarda l'ospedale di Mestre, se vai al link del progetto (sezione curiosita) http://www.nuovospedalemestre.it/Curiosita.php
troverai scritto che ci saranno 16 mila mq di vetrate (non fotovoltaiche).
Ma il nuovo Ospedale di Mestre è il fiore all'occhiello di Padoan e della Regione!!! E poi, dove metti il "project financing"?
"... Per cui qualsiasi idea che non sia kultura letteraria a Venezia non ha fortuna. ...".
Se ti riferisci al "non servizio" de Il Gazzettino, penso che, invece, sia proprio il quotidiano che stia cadendo sempre più in basso!

Toni ha detto...

L' anonimo si sbaglia: l'acqua calda viene scaricata in laguna ed ha alzato la temperatura della stessa di qualche grado.Per quanto riguarda le "apprenioni" di molti, l'esimio Prof. Antonino Zichichi ha detto che si tratta di allarmismi si Studiosi che non fanno vera Scienza, poiché è tale solo quella che fa uso della Matematica per esprimere i suoi concetti. Esattamente come ha fatto lui, quando, all'inizio del 2000 ha detto che eravamo entrati nel terzo millennio, mentre il resto del mondo sapeva di essere entrato nell'ultimo anno del secondo millennio. Con buona pace di Dionigi il Piccolo.

Sergio ha detto...

"Tornando sui temi del convegno così diplomaticamente diretto dal prof. Antonino Abrami, dovremmo dire che al cronista, massacrato da valanghe di dati e considerazioni scientifiche o parascientifiche ovvero politiche rovesciate dai tanti studiosi presenti, da Filippo Giorgi a Vincenzo Ferrara,da Andrea Rinaldo a Paolo Canestrelli, ovvero da Giorgio Ruffolo e Felice Casson- sulle quali occorreranno mesi di riflessione - restano molti dubbi." Questa è parte dell'articolo che il Gazzettino di lunedì 21 ha dedicato al convegno.
Un po' ... pochino.
Chi volesse leggere l'articolo completo, dedicato per altro a "MOSE SI o MOSE NO" può andare al relativo link http://gazzettino.quinordest.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3384956&Data=2007-5-21&Pagina=1